Valmalenco: sui sentieri dell'Alta Via - Quarta tappa

Dal Rifugio Palù ai rifugi dell'Alpe Ventina

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Dal Rifugio Palù (1965 m) si risale all’Alpe Roggione (2009 m) lungo il sentiero da cui si è scesi alla fine della terza tappa. Alla prima baita si piega a sinistra (cartelli indicatori), verso la croce di legno, poi si sale a destra e si raggiunge il limite alto del pascolo (sentiero evidente solo in piena stagione). Da qui si segue verso Nord-Ovest il bel sentiero che sale nel bosco prima di larici e abeti, poi di mughi. Dopo un tratto ripido di quasi 100 metri di dislivello si arriva a un pulpito panoramico (2320 m c.a); prima del suo punto più alto, ci si abbassa a sinistra (freccia sbiadita su un masso), poi a destra si scende ancora un poco sul fondo di un valloncello; traversata una pietraia, si risale il versante opposto e poi ci si abbassa di nuovo fino alla baite dell’ormai abbandonata Alpe Sasso Nero (2304 m; ore 1,30/1,40 dal Rifugio Palù).

 

Davanti alle baite che ci si trova di fronte, il sentiero piega a sinistra, perde ancora un po’ di quota e poi risale fino ad un bivio segnalato. A sinistra si scende all’Alpe Entova, mentre il sentiero dell’Alta Via, qui poco visibile, si tiene a destra e prosegue con alcuni saliscendi raggiungendo una grande pietraia che si attraversa badando ai segnavia. Poi si procede su terreno erboso e con radi larici e si risale fino a una nuova pietraia di grossi massi. Si piega a sinistra e si raggiunge un caratteristico masso squadrato che emerge sullo sfondo del Disgrazia e della Val Sissone. Da qui si va a destra e, perdendo ancora un po’ di quota, si raggiunge e si attraversa una bella valletta erbosa.

 

Il sentiero prosegue in salita, quindi si attraversa un’altra pietraia e si guadagna l’inizio di una nuova grande pietraia di grandi sassi che va risalita badando ai segnavia; si passa a destra di un grosso masso e, verso sinistra, si raggiunge un ripiano erboso. Si sale a destra un ripido pendio erboso (tornanti) raggiungendo un pulpito erboso (2385 m c.a) dal quale si vede bene la strada sterrata che saliva verso gli impianti dello sci estivo sul Ghiacciaio di Scerscen Inferiore. Dopo un traverso su terreno erboso in direzione Nord-Ovest,  si affronta una nuova pietraia più agevole delle precedenti (ma di pietre più scivolose in caso di bagnato) e infine, guadato il Torrente Entovasco (facile in condizioni normali), si raggiunge la sterrata all’altezza di un tornante sinistrorso (2400 m c.a; ore 1,40/2,00 dall’alpe Sasso Nero; ore 3,10/3,40 dal Rifugio Palù).

 

Si scende a sinistra lungo la strada fino a incontrare, sulla destra (cartello indicatore), la deviazione per il Rifugio Longoni (2320 m c.a). Si procede verso Nord-Ovest, avvicinandosi alla parete di roccia sulla destra. Dopo un traverso prima su terreno erboso poi su una breve pietraia, si percorre una facile cengetta e si affronta un ripido tratto (un po’ franoso per alcuni metri) sotto un grande tetto della parete rocciosa. Un ripido prato porta quindi a una larga cengia ascendente a sinistra e attrezzata con una catena (utile soprattutto con terreno bagnato). Se ne esce con un breve e facile passaggio (attrezzato) e si giunge in vista del rifugio. Traversata un’ultima breve pietraia, si procede su terreno più agevole e si raggiunge il Rifugio Longoni (2430 m; ore 1,00 dall’inizio della strada sterrata; ore 4,10/4,40 dal Rifugio Palù).

 

Dal rifugio si prosegue in leggera salita verso Nord-Ovest guadagnando una ventina di metri di quota; poi si inizia a scendere lungo un bel sentiero con molti segnavia bianco-rossi e si raggiungono i bellissimi Piani di Fora (2300 m c.a). Li si percorrono a semicerchio (prima verso Nord-Ovest, poi verso Sud-Ovest), poi si scende dapprima lungo alcune balconate rocciose poi su terreno erboso; passato il Torrente Forasco su un ponte, si arriva nei pressi delle baite dell’Alpe Fora (2053 m), che però non si raggiungono (si lasciano a destra, un po’ più in alto). Ora si prosegue sulla stradina di accesso alle baite (inerbita), ma la si abbandona subito per seguire a destra (qualche segnavia) il sentiero che la taglia un paio di volte prima di abbassarsi verso Sud e immergersi in un fitto bosco in direzione di Chiareggio (se invece si segue la stradina inerbita, bisogna abbandonarla prima che si abbassi a sinistra nel vallone percorso dal Torrente Forasco, imboccando a destra il sentiero che scende verso Chiareggio). Seguendo l’evidente sentiero, si raggiungono prima le case della Corte dalle quali, lungo una bella stradina acciottolata, si raggiunge la strada asfaltata che proviene da Chiesa in Valmalenco. Girando a destra si raggiungono le case di Chaireggio (1612 m; ore 1,40/1,50 dal Rifugio Longoni; ore 5,50/6,30 dal Rifugio Palù).

 

Appena entrati a Chiareggio, avendo sulla destra l’Albergo Chiareggio e a sinistra un negozio di alimentari, si imbocca a sinistra (cartello indicatore) un viottolo che scende verso il Torrente Mallero; quindi si gira a destra e si arriva al ponte sul torrente (1590 m), oltre il quale si imbocca verso destra l’ampia mulattiera (quasi una stradina) che raggiunge l’Alpe Ventina (1965 m; ore 1,00 da Chiareggio; ore 6,50/7,30 dal Rifugio Palù) dove si trovano il Rifugio Gerli-Porro (1965 m) e, poco oltre, il Rifugio Alpe Ventina (1970 m).

 

NOTA 1. Nella tempistica ho più volte indicato due tempi abbastanza diversi tra loro; il primo (più breve) è quello impiegato da noi, il secondo (più lungo) è quello ricavato dai cartelli indicatori.

 

NOTA 2. Per quanto riguarda la quota del Rifugio Longoni, ho preferito indicare 2430 metri invece di quella ufficiale (2450 m), perché è presente in alcune delle cartine da me consultate ed è più coerente con i dati registrati da entrambi i nostri altimetri.

 

NOTA 3. Dalla strada sterrata che portava verso gli impianti dello sci estivo ci sono due sentieri che salgono al Rifugio Longoni. Uno è quello descritto nella relazione: è il più diretto e, nonostante la ripidezza di alcuni passaggi (uno un po’ franoso), non presenta particolari difficoltà, specie se lo si affronta in salita (come in questo caso). Il secondo si stacca dalla strada sterrata più avanti e più in basso (osservando le cartine in mio possesso, direi di almeno cento metri): è più agevole e forse più consigliabile in discesa, se si affronta la tappa nella direzione opposta a quella che ho descritto).

 

VARIANTE BASSA

Essendo questa tappa piuttosto lunga (specie secondo la tempistica riportata dai cartelli indicatori), descrivo anche la variante da noi seguita nell'estate del 2022. La variante potrebbe essere utile anche in caso maltempo e di visibilità molto scarsa.

Dal Rifugio Lago Palù (1965 m) si scende lungo la stradina di accesso per pochi minuti, fino a un bivio segnalato (1935 m; cartello indicatore per Zocca, Paluetto e Chiareggio); prendere a destra il largo sentiero che subito si abbassa nel bosco e arriva prima alle case di Zocca (1844 m) e poi a quelle di Barchetto (1797 m). Poco sotto queste ultime, dalla stradina di accesso, si prende a destra un sentiero che si abbassa fino alla bella radura di Plauetto (1622 m). Presso le case in fondo alla radura c’è un bivio segnalato (cartello indicatore per Chiareggio). Andare a destra e dopo 5 minuti si arriva a un altro bivio segnalato. Andare a sinistra e raggiungere le case di Prati della Costa (1580 m c.a; ore 1,00 dal Rifugio Lago Palù), dove passa la strada per l’Alpe Entova.

Si traversa la strada, si passa tra le case (alcuni segnavia) e si segue in leggera discesa un bel sentiero tra due muretti di pietre fino a una svolta a destra (cartello indicatore per Palolungo e Chaireggio). Si prosegue a destra lungo l’ampio sentiero ancora delimitato da muretti di pietra e si raggiunge un ponte di legno, dopo il quale il sentiero prosegue più stretto fino alle case di Palolungo (ignorare il sentiero che si stacca sulla destra, prima delle case, verso l’Alpe e il Lago di Entova). Dalle case inizia una stradina sterrata che sale fino a immettersi su una più ampie sterrata all’altezza di un tornante sinistrorso (1680 m). Si segue verso sinistra e in discesa la strada sterrata (cartello indicatore per Ciaz e Chiareggio) fino a immettersi (1580 m c.a) sulla strada asfaltata che sale da Chiesa Valmelenco. Seguendola verso destra in leggera salitasi raggiungono le case di Chiareggio (1612 m; ore 1,20 da Prati della Costa; ore 2,20 dal Rifugio Lago Palù).

Da Chaireggio si sale all’Alpe Ventina e ai Rifugio Gerli-Porro e Ventina come descritto nella relazione della tappa (ore 1,00 da Chaireggio; ore 3,20 dal Rifugio Lago Palù).

 

GALLERIA FOTOGRAFICA

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