Via delle Bocchette - Seconda tappa

Dal Rifugio Tuckett al Rifugio Alimonta per il Sentiero delle Bocchette Alte

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Dal Rifugio Tuckett si prende il sentiero n. 303 che, verso Est-Sud-Est, risale il versante destro idrografico del vallone in direzione della ben visibile Bocca di Tuckett. Si mette quindi piede sulla Vedretta di Brenta Inferiore e la si risale con percorso facile ma più ripido verso la fine (utili i ramponi con neve dura o ghiaccio) fino a raggiungere il valico della Bocca di Tuckett (2648 m; ore 1,00 dal Rifugio Tuckett), tra la Cima Sella a Nord e la Cima Brenta a Sud. Da qui inizia il Sentiero delle Bocchette Alte.

Si attaccano sulla destra le rocce della cresta Nord della Cima Brenta, che si superano con percorso non particolarmente esposto e caratterizzato da terrazzi, cenge e salti attrezzati con cavo metallico e scalette (Sentiero Enrico Pedrotti). Si raggiunge così un tratto più facile che porta su una spalla da dove la cresta si innalza più ripida. Ci si sposta quindi a sinistra e si imbocca la Cengia Garbari che si inoltra lungo il versante orientale della Cima Brenta. La cengia è spesso abbastanza comoda e lunghi tratti non sono attrezzati (anche se il salto sottostante è sempre notevole). Attraversata in leggera salita un’ampia terrazza detritica inclinata, il percorso si fa più impegnativo ed esposto (Sentiero Dorotea Foresti), in particolare nell’attraversamento di un tratto recentemente franato (ma ottimamente attrezzato) e del seguente ripido canale nevoso (attenzione con molta neve). Altre cenge alla fine di nuovo più facili conducono fino all’ampia terrazza della spalla Sud della Cima Brenta, da cui il panorama si allarga improvvisamente verso Ovest (ore 2,10/2,20 dalla Bocca di Tuckett).

Si percorre verso Sud-Sud-Est la cresta (a tratti aerea, ma non attrezzata) fino al culmine della spalla: qui, pochi metri sotto quota 3000, si tocca il punto più alto dell’intera Via delle Bocchette. A questo punto si scende (Sentiero Mario Coggiola) alla Bocchetta Alta dei Massodi grazie a una ripida scala seguita da altri passaggi attrezzati. Si traversa quindi per cenge a sinistra di uno spuntone, poi si passa a destra di quello successivo e si arriva alla base della lunga e verticale Scala degli Amici (alta, a mio avviso, circa 25 metri). Superata la scala, ci si trova sull’ampia calotta sommitale dello Spallone dei Massodi (2999 m secondo la guida CAI/TCI, 3004 m secondo la Cartina Tabacco). Senza toccare il punto più alto (caratterizzato da alcuni ometti), lo si contorna sulla destra iniziando poi (sul versante meridionale) una ripida discesa attrezzata (cavo metallico e scalette nei tratti più esposti o verticali) che porta a una cengia che, verso Nord-Ovest, conduce al canalone della Bocchetta Bassa dei Massodi. Vi si scende lungo una parete verticale (scalette) fino a una stretta cengia attrezzata che, verso destra, conduce alla bocchetta (2790 m) sovente innevata (in questo caso occorre particolare attenzione). Poco più in basso della stretta cengia che si percorre verso destra, si vede un’altra cengia un po’ più larga: qui arriva, da Ovest, il Sentiero Oliva Detassis, una ferrata costruita dai fratelli Detassis per raggiungere il sentiero delle Bocchette Alte direttamente dal Rifugio Brentei.

Dalla Bocchetta Bassa dei Massodi si riprende a salire (Sentiero Umberto Quintavalle), raggiungendo i terrazzi detritici a Nord-Ovest della Cima Molveno lungo i quali si scende verso Sud-Ovest per poi abbassarsi verso sinistra ai piedi della parete Ovest della Cima Molveno. Si scende su terreno detritico un po’ instabile e si raggiunge il sentiero che proviene dalla Bocca degli Armi. Lo si segue verso destra (Nord-Ovest) e in breve si raggiunge il Rifugio Alimonta (2580 m), posto in magnifica posizione panoramica al margine settentrionale dell’ampio circo roccioso dominato dalla massiccia Torre di Brenta (ore 2,20/2,40 dalla spalla della Cima Brenta. Ore 5,30/6,00 dal Rifugio Tuckett).

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