Giro del Marguareis - Terza tappa Dal Rifugio Mondovì-Havis De Giorgio al Rifugio Mongioie (Variante "dei laghetti") |
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Dal Rifugio Mondovì-Havis De Giorgio (1755 m) si segue verso Est la stradina di accesso e in pochi minuti si raggiunge un bivio (1737 m). Lasciando a sinistra la sterrata che scende verso la Porta di Pian Marchisio, si prende a destra quella che, oltrepassato su un ponte il Torrente Ellero (che qui è un torrentello perché siamo vicinissimi alla sorgente), prosegue verso Sud-Est lungo il fondo della valle (vedi nota 1). Percorrendo la sterrata si devono effettuare due guadi che, in condizioni normali, non presentano problemi (vedi nota 2). Dopo il secondo guado, la strada effettua un paio di tornanti per rimontare una balza rocciosa e poi, dopo aver superato il bivio segnalato per il Passo delle Saline e doppiato lo spigolo della balza rocciosa, prosegue pressoché in piano fino al Gias Gruppetti (1862 m; ore 0,50 dal Rifugio Mondovì-Havis De Giorgio), che si raggiunge dopo un nuovo facile guado.
Dalla baita del gias, presso cui si trova una palina con cartelli indicatori (tra cui quello per il Colletto Brignola-Seirasso e i Laghi Brignola e Raschera), si prosegue verso Nord-Est fino ad un grosso masso poco distante presso cui si ritrovano i segnavia bianco-rossi. Si traversa un ruscello e si inizia a salire seguendo la traccia con i segnavia (oltre alle solite bandierine di vernice ci sono anche dei paletti di legno con la sommità verniciata di bianco e rosso). Lungo questa salita occorre fare attenzione a questi segnavia per non perdere il giusto sentiero, che spesso è confuso dalle tracce degli animali oppure è nascosto dall’erba alta. Il sentiero sale verso Nord-Est lungo pendii erbosi a tratti un po’ ripidi, puntando all’ampia sella erbosa del Colle Brignola-Seirasso, posta tra la Cima della Brignola a destra e la Cima Seirasso a sinistra, sullo spartiacque che separa la Valle Ellero e la Val Corsaglia. Nella parte finale, la pendenza diminuisce e il sentiero raggiunge verso destra il Colle (o Colletto) Brignola-Seirasso (2329 m; ore 1,30 dal Gias Gruppetti; ore 2,20 dal Rifugio Mondovì-Havis De Giorgio).
Dal colle si scende sul versante opposto lungo un bel sentiero segnalato che, muovendosi tra ampie distese di rododendri, raggiunge, verso Nord, un pianoro erboso dove si incontra una palina con cartelli indicatori (2200 m c.a). Da qui il sentiero scende leggermente verso Est lungo una bella valletta al termine della quale, invece di proseguire diritti verso il Lago della Brignola, si deve prendere a destra (indicazioni a vernice sui sassi) un altro sentiero che, sempre verso Est, compie un traverso in leggera salita sotto una scarpata rocciosa e, tenendosi un po’ alto sulla conca del lago, raggiunge il pendio-canale sotto il Bocchino della Brignola. Infine, salendo con diversi tornanti questo ripido pendio erboso-detritico, si raggiunge il Bocchino della Brignola (2276 m sulla cartina Fraternali; 2256 m sul cartello indicatore; ore 0,45 dal Colle Brignola-Seirasso; ore 3,05 dal Rifugio Mondovì-Havis De Giorgio).
Dal Bocchino della Brignola si scende sul versante opposto in direzione Sud-Est e si raggiunge un bel pianoro in parte acquitrinoso; lo si costeggia sulla destra idrografica, poi ci si abbassa sempre verso Sud-Est lungo un ampio dosso erboso poco pronunciato fino a circa 2115 m di quota; da qui si svolta a destra (Sud-Sud-Ovest) e, dopo essersi abbassati ancora un poco fino a quota 2094 m, si inizia a risalire gradualmente fino alla sponda orientale del Lago Raschera (2109 m; ore 0,30 dal Bocchino della Brignola), dominato dal versante Nord-Est del Mongioie. Da qui il sentiero compie un lungo traverso in salita verso Sud-Sud-Est e, dopo aver risalito una valletta in parte detritica, conduce alla sella erbosa del Bocchino dell’Aseo (2295 m; ore 0,30 dal Lago Raschera; ore 4,05 dal Rifugio Havis De Giorgio).
Dal colle il sentiero (sempre evidente e segnalato con segnavia bianco-rossi) scende nel vallone sottostante, parzialmente detritico e in ambiente dolomitico: tenendosi prima sulla sinistra idrografica, poi sul versante opposto, si abbassa verso Sud-Ovest e raggiunge l’erboso Pian dell’Olio, che percorre interamente con un traverso in leggera discesa sempre in direzione Sud-Ovest. Al termine del piano (palina con cartelli indicatori) ci si affaccia sul fondo boscoso della Valle Tanaro; si scende lungo il sentiero che si abbassa con alcuni tornanti per poi piegare a destra (Ovest) e, quasi in piano, attraversa i pendii ripidi e dirupati del Vallone della Vastera (un breve tratto su terreno più ripido richiede un minimo di attenzione). Usciti dal vallone ci si abbassa ancora con diversi tornanti entrando in un bosco di pini. Ignorando la deviazione a destra per la Gola delle Scaglie e il Mongioie (1670 m) e, più in basso (1630 m), quella a sinistra per Viozene, si prosegue verso Sud-Ovest attraversando in discesa pendii coperti da rada vegetazione arborea e da ampie distese di ginestre. Giunti ormai alla fine della tappa, si abbandona la pista che scende direttamente al Pian Rosso e si segue a destra un sentiero che, in qualche minuto, arriva al Rifugio Mongioie (1550 m; ore 1,35 dal Bocchino dell’Aseo; ore 5,40 dal Rifugio Mondovì-Havis De Giorgio), già visibile dai tornanti sotto il Pian dell’Olio, guardando verso Sud-Ovest.
NOTA 1. Poco prima del bivio a quota 1737 m, un piccolo ponte in cemento sulla destra della strada permette di risparmiare qualche decina di metri, raggiungendo direttamente la sterrata che percorre la valle senza scendere fino al bivio stesso. NOTA 2. In presenza di acqua abbondante, questi due guadi potrebbero risultare problematici. In questo caso si rimanda alle indicazioni del sito alpicuneesi.it: https://www.alpicuneesi.it/percorsi/girodelmarguareis/gm06.htm. NOTA 3. Il percorso classico della tappa, che scende in Valle Tanaro attraverso il passo delle Saline, è meno lungo e presenta un dislivello minore. La descrizione si trova sul sito alpicuneesi.it: https://www.alpicuneesi.it/percorsi/girodelmarguareis/gm03.htm.
SALITA AL MONTE MONGIOIE Escursionisti ben allenati possono integrare il percorso della terza tappa con la salita al Mongioie (2631 m), la seconda cima delle Alpi Liguri. La salita non presenta particolari difficoltà, ma la parte alta non può essere definita semplicemente escursionistica per via di qualche tratto più ripido e per la presenza di facili roccette. Difficoltà E/EE
Dal Bocchino dell’Aseo (2295 m; cartello indicatore) si prende il sentiero che rimonta con molti tornanti il ripido versante orientale della montagna, all’inizio erboso, poi prevalentemente detritico. Nella parte alta il sentiero si avvicina alla cresta Est della montagna e ai salti rocciosi della parete Nord-Est, poi ritorna verso sinistra e raggiunge le bianche rocce sommitali. Senza particolari difficoltà si guadagna la cresta sommitale (aerea e panoramica) e la si percorre verso sinistra (Sud-Ovest) per alcune decine di metri su facili roccette fino alla grande croce metallica della vetta (2631 m; ore 0,45/0,50 dal Bocchino dell’Aseo). La discesa si compie lungo lo stesso itinerario prestando un po’ di attenzione nella parte alta (ore 0,30).
Gli zaini (o parte del materiale) possono essere lasciati alla base della salita (a sinistra del sentiero ci sono delle rocce tra le quali si può trovare qualche punto appartato per lasciare il materiale incustodito).
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