Giro del Marguareis - Quarta tappa

Dal Rifugio Mongioie al Rifugio Don Barbera

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Dal Rifugio Mongioie (1550 m) si segue verso Ovest la sterrata che sale da Viozene; si ignora la deviazione a destra per le Rocche del Manco e, subito dopo, si lascia la sterrata per imboccare (cartello indicatore per la Colla di Carnino e la Risorgenza delle Vene) un bel sentiero che, verso Ovest, inizia un lungo traverso spesso pianeggiante nel bosco di pini e latifoglie. Raggiunta e ignorata la deviazione a sinistra per Viozene (1470 m c.a; vedi nota), il sentiero comincia a salire e, dopo aver attraversato una valletta profondamente incassata (breve tratto attrezzato con una corda di nylon) raggiunge un bivio (1515 m c.a) con cartelli indicatori e tabelle illustrative (ci troviamo infatti sul “Sentiero natura Ignazio Abbo”). A sinistra si dovrebbe salire al ponte tibetano, che però è attualmente inagibile; quindi si prende il sentiero che sale a destra (cartello indicatore per la Grotta delle Vene e la Deviazione del sentiero per Carnino). Poco sopra si incontra un altro bivio: a destra si sale alla Grotta delle Vene, a sinistra si prosegue lungo l’ampio sentiero che guadagna quota fino a traversare il Vallone delle Fuse poche decine di metri sopra il ponte tibetano (visibile in basso). Con una breve discesa ci si riporta sul sentiero principale e in leggera salita, verso Sud, si raggiunge  la Colla di Carnino (1594 m; ore 1,15 dal Rifugio Mongioie).

 

Dal colle, il largo sentiero (è stato risistemato dopo l’alluvione dell’ottobre 2020) scende lentamente nel bosco verso Nord-Ovest e, divenuto una pista sterrata, raggiunge la località Tetti delle Donzelle (1516 m). Da qui si prosegue lungo la strada sterrata che scende a Carnino Inferiore. Poco dopo il secondo tornante destrorso, si prende sulla sinistra (cartello indicatore) un sentiero che, attraversata la sterrata poco più in basso, raggiunge verso Ovest le case di Carnino Inferiore. Lasciata a sinistra la Foresteria di Carnino (bar), si raggiunge la strada asfaltata presso la Cappella di San Rocco e, piegando a destra, si scende al vicino parcheggio (1350 m c.a; ore 0,30 dalla Colla di Carnino). Da qui si prende una strada sterrata che sale verso Nord (cartello indicatore per Carnino Superiore), ma la si abbandona dopo pochi metri per svoltare a sinistra e, superato un ponticello, seguire un sentiero che sale ripido fino al monumento ai caduti di Carnino nella prima guerra mondiale. Da qui, l’ampio sentiero prosegue quasi in piano, passa sotto il piccolo cimitero e raggiunge, dopo un breve tratto di strada asfaltata, il parcheggio a valle di Carnino Superiore (1380 m c.a; ore 0,10 da Carnino Inferiore; ore 1,55 dal Rifugio Mongioie).

 

Dal parcheggio di Carnino Superiore si segue brevemente la strada asfaltata e, poco prima della chiesa, la si abbandona verso sinistra, si passa tra alcune case (segnavia bianco-rossi) e si imbocca il sentiero che, verso Ovest, si inoltra nel bosco. Si incontra subito un bivio: si lascia a sinistra l’itinerario per il Passo del Lagarè e Upega e si prosegue diritti lungo il sentiero che si inoltra nel Vallone di Carnino. Il tracciato si mantiene costantemente sul versante sinistro idrografico, dapprima nel bosco (più o meno rado), poi, dopo i 1650 m di quota, su pendii coperti di arbusti e in parte rocciosi. In località Pian Ciucchea (1683 m) si ignora il sentiero che sale a destra (cartello indicatore per il Passo delle Mastrelle e la Capanna Saracco-Volante) e si prosegue diritti nella valle che si fa più stretta via via che ci si avvicina all’intaglio roccioso della Gola della Chiusetta. Il sentiero (sempre evidente e segnalato), passa sotto alcuni salti rocciosi (alcuni brevi tratti richiedono un minimo di attenzione per la ripidezza dei pendii a valle) e raggiunge lo stretto passaggio della Gola della Chiusetta (1811 m; ore 1,25 da Carnino Superiore; ore 3,20 dal Rifugio Mongioie).

 

Usciti dalla gola ci si affaccia su una vasto pianoro erboso, all’inizio della Valle dei Maestri. Il sentiero lo attraversa, poi si sposta sul suo lato meridionale e infine risale una valletta erbosa a sinistra di una bella placconata calcarea che scende dal Corno di Mezzavia. Usciti dalla valletta ci si trova all’inizio di un altro vasto pianoro, in località Celle di Carnino (1912 m; palina con cartelli indicatori), dove si trovano due baite in cemento (dalla palina, un sentierino tra l’erba raggiunge verso Sud e in pochi minuti la Cappella di Sant’Erim). Il sentiero non si inoltra nel vasto pianoro, ma si tiene un po’ più in alto, sulla destra (Nord), dirigendosi verso Ovest-Nord-Ovest con moderata pendenza. Dopo aver oltrepassato il bivio per il Colle del Pas e la Capanna Saracco-Volante, il sentiero prosegue ancora in moderata salita e infine, superato un breve tratto più ripido tra alcune roccette, raggiunge il Rifugio Don Barbera (2079 m; ore 1,00 dalla Gola della Chiusetta; ore 4,20 dal Rifugio Mongioie).

 

NOTA. La deviazione per Viozene che si incontra all'inizio della tappa è quotata 1420 m sulla carta Fraternali; ritengo si tratti di un errore: abbiamo consultato tre altimetri tarati al rifugio e ho controllato le curve di livello sulla stessa carta: la quota che ho indicato (1470 m) mi pare quella corretta.

 

SALITA ALLA PUNTA MARGUAREIS

Escursionisti ben allenati possono integrare la tappa e coronare il giro con la salita alla Punta Marguareis, la vetta più alta delle Alpi Liguri. Dalla cima si gode uno straordinario panorama che, nelle giornate più limpide (rare in estate), arriva da un lato fino al mare (distante 40 chilometri) e alla Corsica mentre dall’altro fino alle grandi cime delle Alpi Occidentali. La via normale dal Rifugio Don Barbera si svolge tutta su sentiero o buone tracce ed è segnalata con segnavia bianco-rossi (difficoltà E). Dal Colle della Gaina (da cui passa la via normale), è però possibile raggiungere la cima anche seguendo la via “diretta”, che implica il superamento di un breve tratto su facili roccette (difficoltà EE).

 

Usciti verso Est dalla recinzione in legno del rifugio, si prende verso sinistra (cartello indicatore) la traccia segnata da alcuni paletti con segnavia bianco-rosso; l’itinerario sale verso Nord-Nord-Est, prima su terreno erboso poi attraverso una suggestiva zona di rocce calcaree profondamente erose. Usciti da questa zona, si procede verso Nord per vallette e piccoli dossi in parte erbosi e in parte detritici; infine, salendo verso Est su terreno detritico, si raggiunge la sella del Colle della Gaina (2357 m; ore 0,50 dal Rifugio Don Barbera). Da qui ci sono due possibilità:

 

1. Proseguire lungo la via normale (difficoltà E). Si segue il sentiero segnalato (segnavia bianco-rossi) che, dopo una leggera discesa, sale verso Nord-Nord-Est per dossi e vallette in gran parte erbosi, fino ad un colletto senza nome (1507 m), dove si trova un bivio segnalato. Tralasciando il sentiero che prosegue diritto verso il Colle Palù, si sale a sinistra per una buona traccia segnalata che, verso Nord-Ovest risale il facile pendio erboso-detritico e conduce alla calotta della cima, dove si trova una croce di ferro (2652 m; ore 1,00 dal Colle della Gaina, ore 1,50 dal Rifugio Don Barbera).

 

2. Seguire la via “diretta (EE). Dal colle si sale lungo il dorso detritico della cresta Sud del Marguareis guadagnando la base del facile tratto roccioso (ripido ma non particolarmente esposto) che si supera affrontando passaggi di I grado e badando agli ometti (pochi) che indicano la via. Oltre questo tratto, la cresta diviene molto ampia e poco inclinata. La si percorre seguendo gli ometti e la traccia su terreno erboso-detritico. Aggirata a sinistra la cima Sud e superata una selletta, si sale lungo la calotta sommitale raggiungendo la croce della vetta (2652 m; ore 0,50 dal Colle della Gaina, ore 1,40 dal Rifugio Don Barbera).

 

DISCESA. Avviene più comodamente lungo la via normale. Dalla cima ci si abbassa verso Sud-Est per una buoa traccia segnalata fino al colle senza nome a quota 2507 m (vedi sopra); da qui si volge a Sud-Sud-Ovest e, su sentiero segnalato, si raggiunge il Passo della Gaina, a cui si arriva dopo una breve risalita. Da qui si rientra al rifugio seguendo il percorso dell’andata (ore 1,00 dalla cima al Rifugio Don Barbera)

 

NOTA. In realtà noi abbiamo salito il Marguareis al mattino presto, prima di iniziare la lunga tappa che dal Rifugio Don Barbera riporta al Pian delle Gorre, all’inizio del tour. Sicuramente al mattino è più facile trovare l’aria e il cielo più limpidi, ma in questo modo l’ultima giornata del giro diventa davvero lunghissima (quasi 8 ore di marcia, circa 1050 metri di dislivello in salita e 2100 in discesa). Se invece si effettua la salita alla fine della quarta tappa, i numeri sono più ragionevoli (poco più di 6 ore di marcia, circa 1450 metri di dislivello in salita e 930 in discesa). Ad ognuno la libertà di scegliere l’opzione più adatta alla situazione meteo e alle proprie condizioni fisiche.

 

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SALITA ALLA PUNTA MARGUAREIS

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