Giro del Marguareis

Cinque tappe intorno alle cime più alte delle Alpi Liguri

(Alpi Liguri/Piemonte)

Escursionismo

 

INTRODUZIONE

 

Il Giro del Marguareis è un bellissimo percorso ad anello intorno alle tre cime più elevate delle Alpi Liguri (Punta Marguareis, 2652 m, Monte Mongioie, 2631 m e Cima delle Saline, 2613 m). Si svolge in una zona di suggestiva e varia bellezza, non a caso inserita nel Parco Naturale del Marguareis, istituito nel 1978 come Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro (l’attuale denominazione è stata introdotta all’inizio del 2012).

 

Il massiccio calcareo del Marguareis ospita uno dei più importanti sistemi carsici d’Europa, con oltre cento grotte esplorate, tra cui quelle del complesso di Piaggia Bella (43 km di sviluppo e quasi un km di profondità), che costituisce la principale cavità del gruppo: un paradiso per gli speleologi. Agli occhi dell’escursionista non potranno però sfuggire altri fenomeni tipici del carsismo, come ad esempio i campi solcati (scanalature nella roccia incise dall’acqua che ricordano il passaggio di un carro nel fango): se ne vedono di bellissimi nella zona del Gias Gruppetti, presso cui si passa durante la terza tappa. Nel corso della seconda tappa si costeggia dall’alto il Lago Biecai, che è un lago effimero prodotto proprio dalle caratteristiche del territorio carsico, mentre nel corso della quarta tappa, con una piccola deviazione, si può ammirare l’antro di ingresso della Grotta delle Vene.

 

Un altro elemento di grande interesse è costituito dalla flora, perché questo territorio ospita un’eccezionale varietà di specie. Sono state censite ben 1501 entità vegetali (tra cui alcuni endemismi propri delle Alpi Liguri e Marittime), pari a quasi un quarto dell’intera flora italiana. Se si affronta il giro nella prima parte della stagione estiva si resterà senz’altro colpiti dalle straordinarie fioriture che si possono ammirare nel corso di tutte le tappe. Al di sotto dei 1700 metri si attraversano splendide faggete o magnifici boschi di conifere (abete bianco e rosso, larice, pino cembro, uncinato e mugo).

 

Ricchissimo è anche il patrimonio faunistico del territorio attraversato, che vede la presenza delle più tipiche specie alpine: caprioli, cervi, camosci, marmotte, aquile e fagiani di monte. Dagli anni Novanta del secolo scorso, anche tre branchi di lupi frequentano la zona del parco. Osservare gli animali liberi nel loro ambiente è sempre un’esperienza emozionante, anche se assai più rara di quella di ammirare piante e fiori. A noi è capitato di osservare quelli più facili da vedere durante l’attività escursionistica: molte marmotte e alcuni camosci ci hanno “fatto compagnia” nel corso delle diverse tappe.

 

In conclusione: anche se il Giro del Marguareis non porta l'escursionista a contatto con gli ambienti spettacolari delle grandi cime delle Alpi, merita assolutamente di essere percorso, perché offre l'occasione di ammirare ambienti e montagne ricchi di fascino e di una peculiare bellezza; inoltre, come ho cercato di spiegare, conduce l'escursionista nel cuore di quella biodiversità che è una delle meraviglie del nostro mondo e de quello della montagna in particolare.

 

 

L’ITINERARIO

 

Il Giro del Marguareis è stato ideato nel 2006 su iniziativa del Parco e dei gestori dei rifugi presenti nell’area. Esiste dunque un percorso “ufficiale” diviso in cinque tappe, che permette di toccare i quattro rifugi in quota e di pernottarvi. La seconda tappa, dal Rifugio Garelli al Rifugio Mondovì-Havis De Giorgio, è decisamente breve sia per durata che per dislivello; molti escursionisti la uniscono alla prima, affrontando così un’unica tappa abbastanza lunga e riducendo a quattro le giornate necessarie per completare il giro. Noi abbiamo scelto invece di mantenere le cinque tappe, “allungando” un po’ la seconda con il giro (molto panoramico) delle Cime di Serpentera. Uno studio della carta e la consultazione di guide cartacee oppure on-line permetterà ad ognuno di fare le scelte più adatte al proprio spirito e al proprio allenamento. La presenza di diverse possibili varianti consente infatti di modificare il giro con facilità, con durate variabili da tre a cinque giorni.

 

Qui propongo il percorso da noi seguito, suddiviso nelle cinque tappe dell’itinerario “ufficiale”. Per quello che riguarda la terza tappa (dal Rifugio Mondovì-Havis De Giorgio al Rifugio Mongioie) abbiamo seguito la variante “dei laghetti”. E’ più lunga del classico percorso attraverso il Passo delle Saline, ma permette di girare intorno anche al Mongioie (la seconda cima delle Alpi Liguri), includendo nell’escursione anche la Val Corsaglia.

 

L’itinerario si svolge su mulattiere, strade militari e sentieri segnalati da cartelli indicatori e da segnavia bianco-rossi (in alcuni casi un po’ vecchi, ma più spesso ben evidenti perché riverniciati in tempi recenti). In assenza di neve, non ci sono problemi e tutte le tappe sono classificabili E (solo nel corso della terza e della quarta tappa ho segnalato un paio di brevi tratti nei quali ho ritenuto di suggerire un minimo di attenzione in più).

 

Nella relazione ho inserito anche la descrizione della salita al Monte Mongioie e alla Punta Marguareis. Anche se implicano un aumento significativo dei dislivelli e della durata delle tappe e qualche difficoltà in più rispetto a quella complessiva del giro, possono costituire un suo interessante completamento (naturalmente per escursioni molto allenati).

 

NOTA. Per quanto riguarda le quote mi sono riferito a quelle riportate sulla carta dell’editore Fraternali.

 

PRIMA TAPPA: DAL PIAN DELLE GORRE AL RIFUGIO GARELLI

DISLIVELLO IN SALITA: 1000 m  

DISLIVELLO IN DISCESA: 70 m

DURATA: ore 3,30

DIFFICOLTA’: E

PUNTO DI APPOGGIO: Rifugio Garelli, 1996 m (tel. 0171.738078)

CARATTERISTICHE:  Si svolge tutta lungo un buon sentiero segnalato. Dal Pian delle Gorre si sale  lungo il Vallone di Serpentera al Pian del Creus e poi al Gias Madonna. Da qui, dopo una breve discesa, inizia un lungo traverso molto panoramico (bella visione sul versante settentrionale del Marguiareis) che porta nel Vallone di Sestrera e quindi al Rifugio Garelli.

 

SECONDA TAPPA: DAL RIFUGIO GARELLI AL RIFUGIO MONDOVI’-HAVIS DE GIORGIO

(passando dalle Cime di Serpentera)

DISLIVELLO IN SALITA: 470 m

DISLIVELLO IN DISCESA: 670 m

DURATA: ore 3,10

DIFFICOLTA’: E (con buona visibilità)

PUNTO DI APPOGGIO: Rifugio Mondovì-Havis De Giorgio, 1755 m (tel. 0174.1976669)

CARATTERISTICHE: Il percorso normale si svolge tutto su un buon sentiero segnalato che sale alla Porta di Sestrera e poi scende in Valle Ellero fino al Rifugio Mondovì. La variante per le Cime di Serpentera si svolge su terreno erboso, del tutto privo di tracce ma senza difficoltà, fino al Lago delle Moie. Presso il piccolo lago ci si immette su un sentiero che riporta su quello dell’itinerario normale. La traversata delle Cime di Serpentera è molto panoramica in tutte le direzioni, dalle vicine vette delle Alpi Liguri fino ai più lontani gruppi dell’Argentera e del Monviso.

 

TERZA TAPPA: DAL RIFUGIO MONDOVI’-HAVIS DE GIORGIO AL RIFUGIO MONGIOIE

(variante "dei laghetti")

DISLIVELLO IN SALITA: 890 m

DISLIVELLO IN DISCESA: 1100 m

DURATA: ore 5,40

DIFFICOLTA’: E

PUNTO DI APPOGGIO: Rifugio Mongioie, 1550 m (tel. 0174.390196)

CARATTERISTICHE: Fino al Gias Gruppetti si segue una stradina sterrata, poi si procede su sentiero o tracce di sentiero  fino al Colle Brignola-Seirasso (segnavia presenti tranne che nel primo tratto dopo il Gias Gruppetti; tracce talvolta coperte dall’erba alta). Dal colle, lungo un buon sentiero segnalato, si scende in Val Corsaglia e, attraverso il Bocchino della Brignola e il Bocchino dell’Aseo, si raggiungono la Valle Tanaro e il Rifugio Mongioie. Notevole il panorama sulla Cima delle Saline e sulla parete Nord-Est del Mongioie.

Il percorso classico della tappa, che scende in Valle Tanaro attraverso il Passo delle Saline, è meno lungo e presenta un dislivello minore. La descrizione si trova sul sito alpicuneesi.it: https://www.alpicuneesi.it/percorsi/girodelmarguareis/gm03.htm.

Nota: dal Bocchino dell’Aseo (2295 m) è possibile salire al Mongioie (2631 m; circa 50 minuti; difficoltà: E/EE).

 

QUARTA TAPPA: DAL RIFUGIO MONGIOIE AL RIFUGIO DON BARBERA

DISLIVELLO IN SALITA: 860 m

DISLIVELLO IN DISCESA: 330 m

DURATA: ore 4,20

DIFFICOLTA’: E

PUNTO DI APPOGGIO: Rifugio Don Barbera, 2079 m (tel. 0174.086157)

CARATTERISTICHE: Tutta la tappa si svolge lungo un buon sentiero segnalato (qualche tratto su pista sterrata prima di Carnino Inferiore). Il percorso tocca le quote più basse del giro, attraversando ambienti molto interessanti e diversi rispetto a quelli delle altre tappe. Un lungo traverso porta alla Colla di Carnino, da cui ci si abbassa al piccolo nucleo di case di Carnino (Inferiore e Superiore). Si risale quindi il Vallone di Carnino e, oltrepassata la Gola della Chiusetta, si raggiunge il Rifugio Don Barbera lungo la suggestiva Valle dei Maestri.

Nota: dal Rifugio Don Barbera (2079 m) è possibile salire al Marguareis (2652 m; 1,40/1,50 ore circa; difficoltà: E o EE a seconda del percorso seguito).

 

QUINTA TAPPA: DAL RIFUGIO DON BARBERA AL PIAN DELLE GORRE

DISLIVELLO IN SALITA: 465 m

DISLIVELLO IN DISCESA: 1510 m

DURATA: ore 6,00

DIFFICOLTA’: E

PUNTO DI APPOGGIO: Rifugio Pian delle Gorre (tel. 0171.1836010)       

CARATTERISTICHE: La tappa si svolge lungo una mulattiera militare (a tratti ridotta a sentiero) fino alla Colla Piana di Malaberga (2219 m); da qui si segue il percorso di una strada militare risalente agli anni della seconda guerra mondiale e per lunghissimi tratti ben conservata (dove è scomparsa c’è un buon sentiero). Passando dal Passo del Duca si rientra in Valle Pesio e si scende al Pian delle Gorre. Particolarmente suggestivi sono gli ambienti carsici che si attraversano da Plan Ambreuge alla Conca delle Carsene. Tutto il percorso è segnalato.

 

ATTREZZATURA

Normale da escursionismo e con abbagliamento adeguato alle quote che si raggiungono. In presenza di neve (possibile ancora a giugno sui valichi o alle quote più alte) potrebbero essere necessari i ramponi (informazioni si possono chiedere ai custodi dei rifugi toccati durante l’escursione).

 

PERIODO MIGLIORE

Il periodo migliore per effettuare il giro va da inizio luglio a settembre.

 

LOGISTICA

Nei rifugi in cui è previsto il pernottamento è ormai buona norma prenotare.

Il punto di partenza del giro è l’ampio parcheggio del Pian delle Gorre (1032 m), in fondo alla Valle Pesio (Cuneo). Qui si trovano una bella fontana e il Rifugio Pian delle Gorre (tel. 0171.1836010). Il parcheggio è a pagamento (3,50 € al giorno nell’estate 2021). Infine è bene tener presente che, quando il parcheggio è pieno, la strada di accesso viene chiusa poco dopo la Certosa di Pesio (a 3,5 km dal Pian delle Gorre).

 

CARTOGRAFIA

Val Vermenagna, Valle Pesio, Alta Valle Ellero, Parco Naturale del Marguareis, 1:25.000 (carta n. 16) – Fraternali editore

Alpi Marittime e Liguri, 1:50.000 (carta n. 8) – Istituto Geografico Centrale

 

SITI UTILI

https://www.alpicuneesi.it/percorsi/girodelmarguareis/

Contiene una dettagliata descrizione delle diverse tappe del giro, arricchita di molte notizie interessanti sull'ambiente attraversato.

https://www.piemonteoutdoor.it/it/attivita/escursionismo/giro-del-marguareis

Contiene una descrizione sintetica delle diverse tappe del giro.

https://www.parcomarguareis.it/

E' il sito istituzionale del Parco ed è molto ricco di informazioni sugli ambienti che si attraversano nel corso del giro.

 

RELAZIONE DELLE SINGOLE TAPPE

La relazione è aggiornata al mese di luglio 2021. Cliccare sui nomi per accedere alle singole tappe.

PRIMA TAPPA

SECONDA TAPPA

TERZA TAPPA

QUARTA TAPPA

QUINTA TAPPA

 

APPROFONDIMENTO FOTOGRAFICO: fiori del Marguareis (CLICCA QUI)

 

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