Monte Capio(Valle Strona - Piemonte)
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SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 873 metri DURATA: 3/3,30h la salita; 2/2,20h la discesa DIFFICOLTA': E, con alcuni tratti EE AGGIORNAMENTO RELAZIONE: giugno 2006
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Ci sono valli di cui mi innamoro e la Valle Strona è una di queste, come forse ho già scritto in qualche altra pagina di questo sito. Si dice che l’amore è cieco, ma a pensarci bene le valli e i luoghi di cui mi sono innamorato, e che continuo a frequentare come un amante fedele, hanno alcune caratteristiche comuni: sono luoghi un po’ intimi, magari senza montagne dai nomi famosi, con un’aria vagamente da “piccolo mondo antico”. Sono valli in cui, accanto a itinerari più frequentati, si possono ancora trovare valloni solitari e silenziosi, da percorrere immersi nella tranquillità dell’ambiente montano per raggiungere un colle o una cresta aerea da cui affacciarsi su orizzonti più vasti, verso la pianura lontana o verso le cime più belle delle nostre Alpi.
In questa pagina propongo un’escursione circolare che ha per meta il Monte Capio, una “classica” della Valle Strona. Questa cima si trova sulla lunga linea di cresta che separa la Valle Strona dalla Val Mastallone, una laterale della Valsesia. I suoi 2172 metri non ne fanno certo la cima più alta della valle (che è il Monte Capezzone, m 2421), ma la sua posizione gli permette di essere un magnifico punto panoramico, aperto a Sud verso la pianura e a Ovest verso il Monte Rosa e i celebri Quattromila del Vallese.
L’itinerario parte da Campello Monti, ultimo paesino della Valle Strona, risale il vallone del Rio dei Dannati e raggiunge la cima dal Passo dei Rossi. In discesa si segue il ripido “canalino” del Capio (attrezzato con alcune catene e innevato fino all’inizio dell’estate), si traversa fino alla Bocchetta di Rimella (o di Campello) e si torna a Campello Monti lungo il frequentato sentiero della GTA. Difficoltà: E con alcuni tratti EE nella parte finale della salita e nel primo tratto della discesa.
Accesso stradale: Campello Monti (m 1305) si raggiunge percorrendo fino al suo termine (20 km) la strada della Valle Strona che parte da Omegna (provincia di Verbania-Cusio-Ossola). Arrivati a Campello si può parcheggiare nello slargo alla fine della strada oppure nel parcheggio appena più in basso, vicino al torrente.
Dal termine della strada si traversa il ponte che porta nella piazzetta di Campello, si prende (cartelli indicatori; quello per il Monte Capio ha il segnavia Z15) la stradina che scende verso il torrente Strona; lo si supera su un piccolo ponte e poco dopo si incontra un bivio segnalato. Seguendo le indicazioni, si prende il sentiero che sale a destra nel bosco entrando nel vallone del Rio Suenda. Pochi metri più a valle del bivio si vede una sterrata che corre parallela al sentiero: poco più avanti i due tracciati si incontrano e l’itinerario prosegue lungo la strada. Se invece si è lasciata la macchina al parcheggio vicino al torrente si può raggiungere la sterrata di cui sopra o il bivio segnalato senza salire alle case di Campello. La sterrata parte infatti dal parcheggio e non bisogna fare altro che seguirla guadando facilmente un torrentello che scende da destra e poi lo Strona.
La sterrata, dopo aver traversato il vallone del Rio Suenda, termina sul filo del crestone che separa questo vallone da quello del Rio dei Dannati. Si segue allora il sentiero che sale a destra lungo la costa, poi traversa in piano a sinistra e sbuca su un bel ripiano molto aperto e panoramico nei pressi dell’Alpe Pennino Grande (m 1498). Da qui, volgendo a Sud, si comincia un lungo traverso poco ripido sul fianco sinistro orografico del vallone del Rio dei Dannati fino ai ruderi dell’Alpe la Balma (m 1671). La piramide rocciosa del Monte Capio, in alto, sulla destra, domina il vallone. Fin qui il sentiero è stato ben evidente (oltre che segnalato). Dall’alpe si prosegue un poco nel vallone fino ad un piccolo pianoro con un masso. Da qui bisogna iniziare a salire lungo il fianco occidentale della valle, per prati e distese di rododendri, fin sotto le rocce della cresta dove si trova un bivio segnalato (cartello indicatore). A destra (Nord) si va, con percorso esposto, ad uno strettissimo intaglio (Passo del Crac) da cui si scende a Campello; a sinistra (Sud) si prosegue con un lungo traverso in direzione del Passo dei Rossi. Il sentiero sul traverso è evidente e supera pendii talvolta un po’ ripidi (specie in una zona franata); prima del bivio è evidente solo tra i rododendri, altrimenti bisogna arrangiarsi a cercarlo, anche perché i segnavia (due strisce bianche e rosse) non sono molto evidenti a causa dei colori sbiaditi.
Dal colle si sale per poco la cresta Sud-Est del Monte Capio; poi la si abbandona (segnalazioni) per traversare l’erboso e ripido versante meridionale del monte fino a raggiungere la cresta Ovest proprio nel punto da cui scende a Nord il canalino attrezzato. Volgendo a destra si raggiunge la cima Sud del Capio, dove si trovano una croce di ferro e un libro di vetta. Poco più a Nord la “vera” cima (m 2172) è segnalata da un cartello e da un palo con la cassetta di un altro libro di vetta. Per raggiungerla bisogna percorrere una cresta orizzontale, stretta ma non difficile, interrotta da un piccolo intaglio roccioso (sarà profondo un metro o poco più) che richiede un passaggio di I esposto dai due lati (h 2,30/3 da Campello).
DISCESA. Tornati sulla cima Sud, si scende al colletto da cui si abbassa, verso Nord, il ripido canalino attrezzato. Il primo tratto si scende sul lato sinistro orografico, caratterizzato da roccette poco solide e da molti detriti. Ci sono due lunghe catene. La prima presenta (estate 2006) un ancoraggio a metà su un masso staccato. La seconda ha l’ancoraggio intermedio staccato dalla roccia. Non è il massimo, ma le difficoltà sono contenute e più che altro bisogna stare attenti a non far cadere sassi. Dopo aver toccato e percorso per un breve tratto il fondo del canalino, ci si sposta a destra (evidenti segnalazioni) su una crestina all’inizio terrosa, poi di detrito ed erba che termina su un terrazzino che altro non è che la sommità di uno spuntone roccioso che divide in due il canale ora molto largo. Dal terrazzino si scende a destra facilmente, guadagnando il ghiaione finale e una conca con grossi massi. Dalla conca bisogna superare una costa erbosa e rocciosa: con un traverso (tracce all’inizio poco evidenti e qualche segnavia) ci si porta presso la fascia rocciosa che si traversa verso sinistra su una cengia erbosa in alcuni punti esposta. Si esce così su prati più riposanti: procedendo in direzione Nord-Ovest, con alcuni saliscendi (tracce e segnavia non sempre evidenti), verso la Bocchetta di Rimella (o di Campello; m 1924 – h 1/1,10 dalla cima). Il percorso è logico, ma è necessario che ci sia buona visibilità. Attenzione: a causa della sua esposizione, il canalino del Capio resta innevato fino all’inizio dell’estate. Sarà bene considerare le sue condizioni (il percorso è quasi tutto visibile dall’alto) e la propria attrezzatura prima di intraprenderne la discesa (eventualmente si può tornare a Campello lungo il percorso dell’andata).
Dalla Bocchetta di Rimella si segue verso Nord l’evidente sentiero della GTA (cartelli indicatori e segnavia ben visibili) che percorre il vallone del Rio Colma; si passa presso l’Alpe Scarpia (m 1698), poi si tocca l’Alpe del Vecchio (m 1465) e infine si raggiunge abbastanza velocemente Campello chiudendo l’escursione (h 1/1,10 dalla Bocchetta di Rimella).
ALTRE IDEE: Il Lago Capezzone e il Lago di Ravinella Una visita a Campello Monti (pagina lenta: 510kb)
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