Isola e Montespluga
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Isola e Montespluga sono due frazioni del Comune di Madesimo (l'unico della valle che non viene toccato dal percorso della Via Spluga). Isola (1268 m) si trova a monte dell'omonimo lago artificiale ed č caratterizzata dalla presenza di un'ingombrante centrale elettrica proprio all'ingresso dell'abitato. Nel passato ha svolto un ruolo importante lungo la Via Spluga perché si trova all'inizio della Gola del Cardinello, punto strategico del percorso che anticamente valicava il Passo dello Spluga. Tra i punti di maggiore interesse possiamo indicare la chiesa parrocchiale, alcune baite caratteristiche (cārden) e la storica Locanda del Cardinello (che non č descritta in questa pagina). Montespluga (1908 m) si trova invece poco sotto il Passo dello Spluga, a monte dell'omonimo lago artificiale (il pių grande della valle, formatosi nel 1931 al termine della costruzione della diga). Il piccolo nucleo conserva la struttura di un tempo, con le case allineate lungo la strada principale (quella che sale al passo), tra cui spiccano, da una parte gli storici alberghi "vittoria" e "Posta", dall'altra la piccola chiesa dedicata a San Francesco. |
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Nella foto a sinistra vediamo uno scorcio della facciata della chiesa dei Santi Martino e Giorgio a Isola. Di origine quattrocentesca, questa chiesa ha una particolaritā abbastanza singolare: le stazioni della Via Crucis (datate 1704) sono poste lungo le pareti esterne dell'edificio e non portano la raffigurazione degli avvenimenti sacri, ma solamente la loro descrizione, come possiamo vedere nella foto a destra. |
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A Isola possiamo osservare anche alcuni cārden (qui siamo a Mottaletta, il primo piccolo nucleo di case che si incontra dopo Isola salendo verso la Gola del Cardinello). Con il termine "cārden", in Valle Spluga si intendono gli edifici costruiti in legno e coperti da un tetto a due falde realizzato con piote di pietra locale. Il termine deriva dal vocabolo dialettale "chiardān" che significa incastro, per il modo in cui le travi di legno o i tronchi grezzi venivano assemblati agli angoli (evidente nella foto a sinistra). La destinazione d'uso dei cārden poteva essere varia: fienile, stalla, deposito di attrezzi, cantina, locali da lavoro (a una di queste categorie appartiene sicuramente l'edificio della foto a destra), ma anche abitazioni semplici o composite (stalla pių abitazione), tutte o solo parzialmente in legno. |
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Nella foto a sinistra vediamo la piccola chiesa settecentesca di Rasdeglia, il secondo nucleo di case che si incontra prima di entrare nella Gola del Cardinello. A destra ammiriamo un grazioso affresco dipinto su una casa di Mottaletta. La scritta in alto recita cosė: "Gio Antonio Vanoni F.F.P.S.D. 1847". |
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Eccoci ora a Montespluga, sulla sponda settentrionale dell'omonimo lago (foto a destra). Un tempo la strada proseguiva diritta oltre le case e traversava la conca fino a Stuetta (vedi l'ultima immagine in basso). Dopo la costruzione del lago artificiale fu realizzata la variante che lo aggira sul lato orientale. Nella foto a sinistra vediamo l'interno della piccola chiesa dedicata a San Francesco. Sopra l'altare il santo č ritratto mentre riceve le stimmate (opera del 1841 dipinta dal pittore boemo Johan Pock). |
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A sinistra vediamo la facciata della chiesa di San Francesco, di stile neoclassico. Fu fatta costruire dagli austriaci nel 1825 in onore dell'imperatore Francesco I, pochi anni dopo l'apertura della strada commerciale del passo. A destra, sullo sfondo del Pizzo di Emet, vediamo la strada dello Spluga che attraversa l'abitato affiancata da due storici alberghi: il primo, in rosa vivace, č l'Albergo Vittoria, il secondo, in grigio, č l'Albergo Posta. Anticamente qui si trovava la "Ca' de la Montagna", un ricovero che offriva riparo a viandanti e animali da soma e che offriva anche un servizio di osteria (a questo edificio corrisponde attualmente l'Albergo Vittoria). Scriveva in proposito un anonimo autore del Seicento: "Uomini e giumenti troppo spesso perderebbero la loro vita su questo monte, se non vi fosse questo ricovero". Durante le bufere di neve, come in tutti gli ospizi alpini, veniva anche qui suonata una campana "per orientare i viaggiatori smarriti e per chiamarli a pietoso rifugio durante la tempesta". Oggi gli alberghi e i bar di Montespluga sono punti di sosta e di ristoro per i turisti che traversano il passo in auto o in moto, per i ciclisti impegnati sui tornanti del passo o per gli escursionisti, gli alpinisti e gli scialpinisti attirati dalle tante mete, belle e interessanti, che circondano la conca di Montespluga. |
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La pagina si chiude con due vecchie fotografie che ritraggono Montespluga prima del 1930. A sinistra vediamo l'Albergo Posta (Hotel Poste); a destra si vede la strada che attraversa diritta tutta la conca che poi verrā invasa dalle acque del lago artificiale di Montespluga. Entrambe le foto sono riprodotte dal volume MONTAGNE DI VALTELLINA E VALCHIAVENNA, curato da Antonio Boscacci, Marco Pelosi, Giovanni Bettini, Ivan Fassin e pubblicato nel 1982 dalla Banca Piccolo Credito Valtellinese. NOTE. Le notizie pubblicate in questa pagina sono state tratte dai siti "ecomuseovallespluga.it" e "cmvalchiavenna.it". |
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