Splügen e Sufers

 

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Il bel villaggio di Splügen (1457 m), citato già nella prima metà del IX secolo come Cella in Speluca, occupa un posto particolare nell'itinerario della via Spluga perché ha dato il nome al passo e quindi al percorso escursionistico che lo attraversa. In origine era abitato da coloni romanci, poi, alla fine del XIII secolo, arrivarono i Walser che hanno segnato, con la loro tipica architettura, una parte del villaggio ancora oggi esistente. Probabilmente in occasione di questa migrazione, i baroni von Viaz fecero costruire il castello le cui rovine sono ancora oggi visibili lungo la stradina che porta a Sufers. A partire dal XV secolo, il traffico e il transito delle merci sulla strada per i passi dello Spluga e del San Bernardino si svilupparono notevolmente; Splügen divenne allora un importante punto di sosta e vi si svolgevano una fiera annuale e un mercato settimanale. Nel 1687/89 venne costruita l'attuale chiesa protestante in stile Barocco, ma caratterizzata da forme semplici e lineari. Nel 1716 un grande incendio distrusse quasi completamente il villaggio. Poco tempo dopo alcune famiglie patrizie fecero costruire i grandi palazzi che ancora dominano il villaggio e che costituiscono l'altro aspetto architettonico tipico di Splügen. Negli stessi anni fu costruita la Bodenhaus che, all'inizio dell'Ottocento, fu trasformata da fondaco in albergo e ospitò anche molti personaggi celebri. Dopo la costruzione del tunnel ferroviario del Gottardo alla fine dell'Ottocento, i traffici lungo la valle diminuirono sensibilmente e Splügen perse la sua importanza; l'ha però ritrovata nella seconda metà del XX secolo come stazione turistica, specie per gli sport invernali, soprattutto dopo la costruzione della galleria autostradale del San Bernardino (1967). A Splügen, infine, si trova il Museo etnografico Rheinwald (Heimatmuseum Rheinwald), che racconta la storia del traffico e del transito sui passi alpini dello Spluga e del San Bernardino (durante l'estate, da luglio a metà ottobre, è aperto il martedì, il giovedì e il sabato dalle 16,00 alle 18,00; negli altri mesi dell'anno apre su prenotazione, ma solo per gruppi di almeno 5 persone).

Ecco due prime immagini di Splügen. A sinistra si vede una bella fontana in pietra sullo sfondo di alcuni palazzi della parte alta del villaggio (quello a sinistra è l'edificio dell'Albergo Weiss Kreuz), dominati dalla mole del Guggernüll (2886 m) e dall'ardita punta dell'Einshorn (2943 m), una delle cime esteticamente più belle della valle del Reno Posteriore (la si ammira molto meglio in una foto più sotto). A destra vediamo in primo piano i tetti delle case walser che si trovano nel cuore di Splügen; sopra si ammirano altre belle case in legno (architettura walser) e in muratura presso la chiesa, dove passa la via Spluga.

In queste immagini possiamo notare, ravvicinati, i due volti architettonici di Splügen: le case in legno tipiche dell'architettura walser e alcuni dei grandi palazzi costruiti nei primi decenni del Settecento. In particolare, a destra, vediamo il grande palazzo della famiglia von Schorsch.

Qui sopra, a sinistra, osserviamo ciò che rimane del castello di Splügen (Burg Splügen); a destra si può notare, tra le case, il grande edificio dell'Hotel Bodenhaus, che si affaccia sulla piazzetta principale di Splügen. Fu costruito nel 1722 come fondaco, cioè come deposito delle merci in transito, ma forse già da allora offriva ospitalità anche ai viandanti. Quando all'inizio dell'Ottocento fu realizzata la strada carrozzabile, il numero di viaggiatori che passavano da Splügen aumentò notevolmente; l'edificio venne allora ampliato e ristrutturato per trasformarlo, intorno al 1820, in albergo. Tra i suoi ospiti ci sono stati personaggi celebri come i filosofi Friedrich Nietzsche o Michail Bakunin, i poeti Adam Mickiewicz, Robert Browning, gli scrittori Hans Christian Andersen, Conrad Ferdinand Meyer, Theodor Fontane e Henry James, il compositore Jules Massenet, i fisici Wilhelm Conrad Röntgen e Albert Einstein. Le loro firme si possono ancora leggere sui registri degli ospiti (tenuti a partire dal 1828).

Vediamo in queste due immagini la chiesa protestante di Splügen, costruita in stile Barocco tra il 1687 e il 1689. Si tratta di un edificio di notevoli dimensioni rispetto a quelle che normalmente hanno le chiese di questi villaggi, ma bisogna ricordare che all'inizio doveva servire a tre parrocchie: Splügen, Medels e Sufers. E' una costruzione dalle forme semplici, al cui interno spiccano sopratutto il pulpito e i preziosi sedili delle famiglie, riccamente decorati e risalenti al XVII secolo. L'organo è invece molto più recente (è del 1985), ma si inserisce armonicamente tra gli altri arredi in legno della chiesa. Come si può notare, l'interno è privo di sculture e di pitture. Questa era infatti la tendenza dominante nella religione protestante (anche se Lutero non aveva a tale riguardo un atteggiamento intransigente come quello di altri teorici della riforma, ad esempio Calvino e Zwingli). Camminare lungo la via Spluga permette anche di fare questo confronto: nel tratto italiano incontriamo chiese e santuari cattolici, ricchi di decorazioni, in quello svizzero ci imbattiamo (con un paio di eccezioni) in edifici protestanti dalle pareti candide contro cui spiccano gli arredi in legno. Sono due atteggiamenti culturali e religiosi diversi, due modi di intendere l'edificio religioso e la sua funzione. Possiamo quindi dire che davvero natura e cultura si intrecciano profondamente lungo questo bellissimo itinerario escursionistico.

Con queste due ultime immagini ci portiamo nel piccolissimo abitato di Sufers, poco a valle di Splügen. Sufers è il più antico villaggio nel Rheinwald ed è già citato nell'831 in un documento di età carolingia. A quel tempo era abitato da coloni romanci; poi, all'inizio del XIV secolo, arrivarono i Walser che, intorno al 1290, avevano cominciato a insediarsi nella valle, arrivando perlopiù dalla Val Formazza e dal villaggio di Sempione. Passando dalla piazzetta di Sufers, lungo la via Spluga, vale la pena di fare una piccola deviazione per ammirare da vicino la piccola chiesa del paese, dalle linee semplici e armoniche. Nella foto a destra vediamo uno scorcio del paese con, sullo sfondo, la diga che, all'inizio degli anni Sessanta del Novecento, ha creato il grande lago artificiale che porta il nome del piccolo abitato.

NOTA. Le informazioni contenuta in in questa pagina sono state ricavate principalmente dalla guida della Via Spluga di Kurt Wanner (vedi pagina introduttiva). Sono stati consultati inoltre il Dizionario Storico della Svizzera (edizione on-line) e il sito dell'Hotel Bodenhaus.

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